Gàbor Ivànszky
"Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto al regno di Dio" (Lc 9,62)
18 maggio 1958 - Ungheria, 23 aprile 2019

Siria, 6 maggio 2019
Carissimi e carissime,
Gábor
Ivánszky, Scelto, focolarino ungherese, il 23 aprile ha raggiunto
improvvisamente il Cielo.
Nato a Budapest nel 1958,
conosce il Movimento all’età di 25 anni attraverso due sacerdoti in una
parrocchia della sua città, dove suona la chitarra in un piccolo complesso. Più
tardi si specializza come organista, una scelta che non era ben accolta dal regime
di allora.
Nella Mariapoli 1985 scopre
Dio-Amore e si impegna seriamente a corrispondervi. Tre anni dopo, Gábor sente
la chiamata a dare la sua
vita
a Dio in focolare. Scrive a Chiara: “Mi
ha fatto una forte impressione quando parlavi della verginità. (…) Dio è più
grande di tutti: io scelgo Lui. Ma ho cominciato ad avere paura, dubbi:
riuscirò a rimanere fedele per sempre? (…) Ma poi ho capito: in questo momento
(…) devo scegliere Dio. Avendolo scelto, è nata in me una gioia. Mi sembrava
che anche dietro a me fosse crollato un ponte. Non posso tornare più indietro.
Grazie di avermi reso libero, per scegliere Gesù Abbandonato come mio unico
ideale.” Chiara gli risponde, dandogli come nome nuovo: “Scelto da Dio” e come Parola di Vita: "Nessuno che ha messo mano all'aratro e
poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio” (Lc 9,62).
Nel 1989, dalla scuola di formazione a Loppiano,
comunica a Chiara: “La mia vita è
semplice ed è bella perché provo giorno per giorno ad essere un fuoco e a
bruciare la mia volontà e il mio dolore e sento aumentare la vera libertà e la
vera bellezza: Dio fra noi”.
Gábor era per natura
riflessivo e tranquillo, ma affascinato dalla novità del carisma fa passi
coraggiosi. Racconta: “Ho scoperto e ho
vissuto con slancio il continuo ricominciare, 50 o anche 100 volte al giorno.
Ricomincio, come il battito del cuore, perché sia continua la circolazione del
sangue tra Cielo e Terra”. Dopo il Genfest del ’90 condivide con Chiara la
sua forte esperienza: “Ho toccato
profondamente la realtà dell’Ut omnes e ho impresso in me il sigillo dell’unità
(...). Ogni prossimo è una porta per il Paradiso. Ho trovato negli altri la via
alla santità. La nuovissima luce che viene da Gesù Abbandonato voglio
incarnarla nell’attimo presente. E’ questa luce che ha già cominciato a
cambiare la storia dell’umanità”. E ancora: “Ho chiesto a Maria che con la sua grazia realizzi il mio desiderio e
che io possa far nascere Gesù fra gli uomini”.
Con una delicatezza straordinaria sapeva rivolgersi ai bambini
e ai ragazzi, per cui segue a lungo gen 4 e gen 3, trasmettendo loro la sua pace, il suo
equilibrio e la sua saggezza.
Dopo una meditazione sulla
spiritualità collettiva, Gábor scrive a Chiara che anche il suo nome ora ha
preso un nuovo significato: “Scelto da
Dio, per la spiritualità collettiva. Meraviglioso, saremo santi insieme con
te!”
Gábor è in focolare in
Ungheria, a Szeged e a Budapest, per un anno al Centro, poi in Svizzera a
Montet e dal 2003 di nuovo a Szeged.
Non mancano pure momenti difficili. Confidava una
volta: “Mi sembra che sia sparito tutto
il bello che finora mi ha sostenuto. Questo mio stato non dipende dalle
circostanze, perché le difficoltà nella vita ci sono per tutti, piuttosto si
sta facendo strada un pensiero che prima non avevo, una solitudine che non mi
aspettavo così forte. È la solitudine di Gesù Abbandonato. Solo, come lui solo.
Questo somigliare a lui paradossalmente mi rende più vicino agli altri. Non mi
aspetto niente, sto accanto a Lui”.
A gennaio 2018 accetta
l’incarico di responsabile di focolare, traendo da questo servizio energie e
ispirazioni nuove. Sa essere vicino alla comunità con grande amore,
condividendo difficoltà e sospensioni. La festa dei suoi 60 anni, come
ricordano i focolarini, si caratterizza per profondità con il rinnovato impegno
ad essere vigilante nel Santo Viaggio. E in modo veramente inatteso, avviene
che il Padre lo chiama a Sé, attraverso un banale incidente al lavoro insieme
ad un collega, per una intossicazione da ossido di carbonio causata da una
stufa.
Grati per la sua coerenza e fedeltà al carisma, preghiamo
uniti per Gábor affidandogli in particolare
l’ampia diffusione dell’Ideale tra i giovani.
Emmaus