Howard Belcher
"Mia madre i miei fratelli sono quelli che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica" (Lc 8,21)
1 febbraio 1935 - Citt. Luminosa, 19 febbraio 2018

Rocca di Papa, 1 marzo 2018
Howard J. Belcher,
primo focolarino sposato dagli Stati Uniti, ha raggiunto la Mariapoli Celeste
il 18 febbraio circondato dalla moglie Rose, dai figli, tra cui Paul
focolarino, e da sua sorella Alice, pure focolarina sposata, in un’atmosfera di
serenità e di festa.
Nato
nel 1935 a Chicago, incontra l’Ideale a delle lezioni tenute dal suo parroco, padre Joe Scopa, che aveva partecipato ad una
delle prime Mariapoli estive con Chiara. E’ qui che conosce Rose e insieme
decidono di vivere il Vangelo. Si sposano nel 1960 e crescono 6 figli. Andando
avanti nella vita di unità, maturano la chiamata ad essere focolarini
sposati.
Quando Howard capisce che qualsiasi suo dolore, prova o insuccesso
riflette un volto di Gesù Abbandonato, scrive: "La mia vita è passata dall'oscurità alla luce. Ogni volta che dico di
sì e riconosco che queste sofferenze sono Lui, Lo abbraccio e Lo ringrazio di
essere venuto a visitarmi. Poi torno a fare il lavoro che devo fare, ad amare
la persona accanto e vedo che sono in grado di sentire miei i bisogni degli
altri e le loro difficoltà".
Howard e Rose sono sposati da 20 anni quando
li raggiunge un’inaspettata sfida: è diagnosticata a Rose la sclerosi multipla.
"Eravamo insieme in ospedale, siamo
rimasti fermi a credere che Dio ci ama e che la malattia era in qualche modo un
dono per la nostra famiglia". A
proposito della vita familiare, forte quanto Howard scrive: "Sento che il matrimonio è una via di
santità. Pur con tutta la bellezza di essere una famiglia, Dio permette molte
sofferenze in modo che ognuno cresca nella virtù, nella santità e nella
comprensione ... Sono sicuro che quando arriveremo in Paradiso ci saranno molti
santi sposati”.
Nel 1986 Howard e
Rose si trasferiscono con due figli sulla costa orientale degli USA.
Abbandonano una vita di maggiore sicurezza economica per una nuova missione:
aiutare a costruire la cittadella Luminosa. Howard si mette subito all’opera
insieme ad una squadra, progettando tutto sulla base dell'amore reciproco.
Tratta ogni centimetro come fosse suo, ogni casa come fosse sua, poiché i
membri di ogni casa per lui sono la sua famiglia. Si intuisce la sua dedizione
da quanto confida a Chiara: "Un tuo
consiglio ha avuto un effetto duraturo in me: ‘prenditi il tempo per fare le
cose bene nell’attimo presente’. Ho scoperto che così potevo fare più di quanto
avessi mai fatto nella fretta. Questa frase mi ha portato una grande pace e mi
è rimasta per tutti questi anni". Il 14 marzo 2010 a Howard e Rose
viene conferito il Premio Luminosa per il loro incredibile contributo
all’edificazione della cittadella.
Arriva il giorno in
cui Howard per la salute non è più in grado di fare riparazioni o
ristrutturazioni. Impara ad offrire tutto ciò che non può più fare per il bene
di qualcun altro, restando nell’amore fino alla fine.
Ancora nel ‘73 aveva ricevuto da Chiara il
nome nuovo Parvi=Parola vissuta, con
la spiegazione: “Maria ti aiuterà a
essere sempre più come Lei tutta rivestita della Parola”.
Lo
ha rispecchiato, vivendolo insieme alla sua Parola di Vita: "Mia madre e i miei fratelli sono coloro che
ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica" (Lc 8, 21).
Durante la Messa
Howard era solito ripetere: "Che possiamo realizzare il disegno di Dio su
ciascuno di noi". Affidiamolo alla Madonna e facciamo nostra la sua
preghiera!
Con gratitudine per la fedeltà e concretezza
con cui ha incarnato l’Ideale, come tanti testimoniano, lo pensiamo ora accolto
nella Casa del Padre.
Emmaus